Ciao King

Ricordo perfettamente quel giorno d'agosto del 1994, avevo quattordici anni e guardavo estasiata quel batuffolo tutto bianco con un enorme tartufo nero che mi era corso incontro e giocava ai miei piedi.


Papà aveva deciso, potevo scegliere io quale tra quei due cuccioli poteva diventare il nostro compagno.


King, da quel giorno hai reso la nostra vita migliore e ora che te ne sei andato sentiamo tutti un vuoto enorme.


Il giorno del mio matrimonio ho voluto a tutti i costi una foto con te, per l'occasione ti avevo cucito un papillon, adesso la rigiro tra le mani e spero che ti arrivino i miei pensieri.


Mi restano i tuoi ricordi, il ricordo del tuo sguardo così espressivo, capace di dire tante cose; il modo in cui ti sei avvicinato quella sera quando piangevo disperata, ti sei seduto ai miei piedi e mi hai dato la zampa, come per farmi capire che mi eri vicino, che comprendevi il mio dolore; quel pizzico di invidia che provavo per il rapporto che ti legava a papà, quando tornava a casa dopo una giornata a caccia e mi raccontava delle tue ferme interminabili.


Venerdì sera te ne sei andato, dopo tanto dolore, spero che tu abbia raggiunto il nonno, che con lui tu possa divertirti e continuare il tuo lavoro di instancabile cacciatore.


Ci hai dato tanto, ci hai dato tutto quello che hai potuto, sono fiera di averti avuto come compagno, mi manchi tanto.


Non ti dimenticherò mai.






Sonia


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